Ci mancava solo l'abbraccio della morte del "nostro" ministro degli esteri con un organizzazione definita, da lui stesso (solo un anno fa), terrorista. In una fase nella quale servirebbe autorevolezza (se non autorità), ci ritroviamo con il peggior esecutivo della nostra storia repubblicana, capace di farci rimpiangere le compagini "balneari" degli anni '70-'80. Certo la condotta filoislamica (e sostanzialmente antisemita) del governo italiano, spalleggiato in questa sciagurata politica falsamente buonista, fa schifo, ma le contraddizioni ed i doppiopesismi della maggioranza raggiungono il vertice con la decisione di inviare migliaia (mentre Francia, Germania e Spagna programmano poche centinaia di uomini) di militari in Libano. Ebbene, dove sono tutti gli agnoletti che sbvraitavano ai tempi del governo Berlusconi in occasione della partecipazione italiana alle campagne d'Afghanistan ed Iraq? Dove sono finiti i "pacifisti" con le loro cenciose bandiere arcobaleno? Cosa dicono Bertinotti, Diliberto ("via dalla sporca guerra" nda) e sinistri vari? Beh, ma questo è un intervetno scrosanto, voluto dall'ONU e poi è contro Israele e quel "porco" di Bush, quindi legittimo ed auspicabile. Se il piano di BraccoBaldo (Prodi, nda) è quello di portare direttamente l'Italia al primo posto della lista degli "stati canaglia", siamo sulla buona strada, la cosa drammatica è che questo avviene proprio mentre l'Islam "moderato" ammazza i suoi figli (vedi massacro di Hina, per mano del padre, a Brescia) con la sostanziale comprensione della comunità pakistana, un volontario italiano viene ucciso a Gerusalemme solo perchè scambiato per ebreo e l'Ucoii (l'unione delle comunità islamiche italiane), compera un'intera pagina di quotidiano per pubblicare la più feroce serie di sproloqui antisemiti mai vista in un paese occidentale dai tempi di Hitler. Forse Berlusconi esagerava (?) a definire inferiore la cultura araba rispetto a quella dei paesi democratici ma si abbia almeno il coraggio di dire che di questo passo, accellerato in modo irresponsabile dalle azioni di Prodi ed accoliti, la nostra civiltà sarà sopraffatta dalle truppe di Allah che puntano a riportarci al loro livello, fermo al medioevo.

Dedicato a tutti i sotenitori dell'Islam "moderato"!

Bassem Malah, 22 anni, presunto collaboratore degli israeliani, è stato ucciso a sangue freddo in una spietata esecuzione davanti a centinaia di persone a Jenin, in Cisgiordania. Senza alcun processo o possibilità di difesa, Malah è stato freddato a raffiche di mitra dai miliziani della Jihad islamica che lo accusavano di aver fornito informazioni a Israele per un raid in cui la scorsa settimana vennero eliminati due militanti della Jihad.

Ci risiamo. Il terrorismo ci riprova, sempre a Londra, sempre con gli aerei, sempre grazie alle milizie musulmane. Sgamati grazie ad un intelligence efficente e sempre all'erta, pescati con le mani nella marmellata. Nel frattempo il nostro governo che fa? Libera migliaia di delinquenti con un provvedimento inconcepibile e grazie al voto suicida di parte dell'opposizione, prepara il via libera ad ingressi sempre più massicci ed indiscriminati grazie alla riduzione da 10 a 5 anni del tempo necessario ad uno straniero per ottenre la cittadinanza italiana, studia intelligentissime soluzioni alternative per le nostre missioni umanitarie all'estero (come inviare le Guardie Forestali, prive di supporto militare, in Afghanistan). Così mentre l'ottantaduenne rifondarola Lidia Menapace ci dimostra quanto la demenza senile sia un vero dramma sociale ed il ministro Ferrero quanto possa essere deleterio concedere potere a chi sposa in toto la più devastante ideologia che l'uomo abbia mai partorito (comunismo, nda), i nostri invasori ridono e studiano il modo di eliminarci dalla faccia della terra. Anche l'improponibile Zapatero si rende conto di quanto sia strategico limitare gli afflussi di extracomunitari sul suolo del suo paese (e lo fa con le armi), in Italia purtroppo ci dobbiamo sorbire gli imbarazzanti discorsi (?) di Prodi e della sua compagnia di dissociati, capaci di vendere la madre per un voto; meglio se di un immigrato clandestino.