venerdì, novembre 20, 2009
Scopro solo ora che è stato assegnato un ambrogino d'oro alla memoria di Camilla Cederna. INCREDIBILE: Tanto per essere chiari, Camilla Cederna è, a mio avviso, oltre che una delle peggiori giornaliste che abbiano mai calpestato il suolo patrio, corresponsabile morale della morte del Commissario Calabresi, del quale scrisse cose infami: «Siamo stati troppo teneri con il commissario di Ps Luigi Calabresi. Egli si permette di continuare a vivere tranquillamente, di continuare a fare il suo mestiere di poliziotto, di continuare a perseguitare i compagni... e il proletariato ha già emesso la sua sentenza: Calabresi è responsabile dell'assassinio di Pinelli e Calabresi dovrà pagarla cara». Che qualcuno, nel clima di continuo scontro politico dell'epoca, desse credito a simili deliranti istigazioni a delinquere, è comprensibile, ma che ora (nel 2009) ci sia chi favorisca, impossibili, legittimazioni di tali nefandezze è, assolutamente, inaccettabile. VERGOGNA !!! :-((( Un abbraccio a tutte le vittime milanesi del terrorismo ed una scusa, da milanese, a tutti coloro che hanno provato sulla loro pelle la "grandezza" della compagna Cederna! :'-(((
 
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domenica, novembre 08, 2009
Piccola riflessione, dedicata a Soile Lautsi ed alle eventuali altre mamme finlandesi, ospiti nel nostro paese:

"La rivoluzione francese, avvenimento storico che ha generato i moderni stati europei, aveva proclamato tre pilastri portanti: libertà, uguaglianza e fraternità. Questi valori laici erano stati riconosciuti come naturali, alla base dei principi universali, ma non erano stati inventati dai rivoluzionari; esistevano già da prima, erano dentro alla cultura popolare, erano stati proclamati centinaia di anni prima dal cristianesimo e progressivamente sviluppati all’interno delle società. Il sangue dei martiri e gli esempi di vita, nati dalla convinzione che il messaggio cristiano era più giusto delle convinzioni antiche, hanno scardinato la società romana divisa grosso modo in schiavi e nobili, hanno fatto riconoscere uguali i cittadini indipendentemente dallo stato sociale, hanno generato il concetto di mutuo soccorso e quindi di stato capace di dare assistenza, hanno persuaso i barbari che la forza non era l’unico valore in cui credere. Nessun altro prima di Cristo aveva parlato di quei valori e nel modo descritto nei Vangeli: è storia questa, non è fantasia. Ora il crocefisso mi ricorda Cristo anche nella semplice laicità, senza entrare nel merito della portata globale del suo messaggio. Mi ricorda valori che nessun altro ha nemmeno mai difeso energicamente come fece Lui: non lo fece Maometto, non lo fecero i grandi filosofi della nostra cultura occidentale, men che meno i politici e nemmeno i giudici che, quando sono onesti, si limitano ad applicare la legge alla lettera (e non a tirarla come l’elastico delle mutande a seconda delle convenienze). Il crocefisso mi ricorda tutti quei valori di cui i nostri stati laici sono intrisi. Toglierlo significa lasciare un vuoto, uccidere la memoria che quei valori esistono, che possiamo aspirare ad un mondo pulito e giusto. Chi ce lo ricorderà quando il crocefisso non ci sarà più? Non certo le persone come quella signora senza bussola che si accanita fino a raggiungere il tribunale europeo di Strasburgo; non certo quei giudici europei che hanno perso ogni punto di riferimento, cioè la nostra tradizione. Un albero senza radici non sta in piedi ed io non voglio perdere la memoria delle mie radici e trasformarmi in qualcosa senza identità e spina dorsale."
 
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