venerdì, maggio 30, 2008
Sono passati vent'anni dalla scomparsa di Enzo Tortora, protagonista, suo malgrado, della più vergognosa pagina di malagiustizia della storia italiana. L'incredibile vicenda che lo vide protagonista, non sembra aver insegnato niente, visti i recenti comportamenti di magistratura ed organi d'informazione. Oggi, come allora, la magistratura sembra perseguire fini inconfessabili, mentre la stampa (sinistrorsa, in particolare) ne amplifica i misfatti ed insegue nemici immaginari (inventandosene di nuovi, all'occasione). A Tortora non fu mai perdonato di essere un colto, quasi aristocratico, anticonformista (con simpatie liberali), di inossidabili principi socratici. Si diede così ascolto alle interessate fandonie di camorristi pluriassassini e si mise il "mostro" in prima pagina (e in galera), con una leggerezza che sconcerta. La peggior giornalista che abbia mai calpestato il suolo italico, Camilla Cederna (nda)*, all'indomani del suo arresto, ebbe a scrivere "Se lo hanno arrestato in piena notte, qualcosa di male avra' fatto"; con la consueta spocchia e l'inattaccabile convinzione (tipica dei prezzolati rossi) di essere la tenutaria della verità assoluta e quindi autorizzata a porsi sopra il prossimo che non condivide le sue idee. Certo Tortora, a differenza della Cederna, credeva Pinelli (e non Calabresi) un terrorista, quindi, avere la possibilità di rovesciargli addosso una tonnellata di letame, sarà stata un'occasione ghiotta per lei e per altri redattori in eskimo. Purtroppo, duole ammetterlo, la completa assoluzione di Tortora e quindi la sconfessione dei giustizialisti e la profonda umiliazione dell'apparato giudiziario non sono serviti a cambiare il vizietto forcaiolo di certi giornalisti che si abbeverano alla fonte inesauribile dei pubblici ministeri. L'abitudine di delegittimare l'avversario politico con indegne campagne stampa non si è sopito, anzi ha trovato nuova linfa, attraversando il periodo oscurantista di "mani pulite"; durante il quale si è abdicato alle più elementari regole dello stato di diritto, in favore delle "manette tintinnanti", giungendo sino ai nostri giorni, quasi indenne. Basta vedere quello che è accaduto pochi giorni fa, dopo l'assalto ad alcuni negozi romani gestiti da stranieri (al Pigneto) da parte di delinquenti incappucciati: Titoloni sul razzismo scoppiato in Italia, sproloqui sulla presunta xenofobia dei romani (colpevoli di aver cacciato "er piacione", preferendogli Alemanno, alle ultime elezioni) e fiumi di "approfondimenti" dei soliti soloni sinistri, pronti ad appigliarsi ad ogni pretesto per far capire agli italiani che non si può votare il centrodestra e passarla liscia. La cosa, tragicomica, è che i titoli di Repubblica «Raid neonazista al Pigneto», gli articoli de l'Unità «rivincite neofasciste sul filo della discontinuità repubblicana», «nulla è più politico del vento fetido della violenza di strada che si organizza in giustizieri della notte e bande di energumeni dediti alla pulizia etnica e di ogni altra diversità dalla pura razza ariana» e tutte le scemenze scritte dagli altri teorici del socialismo reale, si sono rivelati un boomerang, quando la Polizia ha scoperto che l'ideatore del "raid" era un "compagno" di mezz'età con tanto di tatuaggio del "Che". Hahaha... ci sarebbe da rotolarsi per terra dal ridere se non fosse triste dover sottolineare, ancora una volta, la pochezza intellettuale di questi livorosi relitti della sinistra che conta (anzi, che contava). A far da sponda alle masturbazioni mentali dei vari Padellaro, ci pensa la magistratura di Napoli, che, proprio l'indomani dall'inizio di una difficilissima normalizzazione dell'esplosiva situazione rifiuti nella regione Campania, scodella una serie di arresti ed avvisi di garanzia, con un tempismo che insospettirebbe anche S. Francesco. Povero Enzo (Tortora, nda), sei morto invano, e questo mi riempie di indescrivibile tristezza.


* Tanto per essere chiari, Camilla Cederna è, a mio avviso, corresponsabile morale della morte del Commissario Calabresi, del quale scrisse cose infami: «Siamo stati troppo teneri con il commissario di Ps Luigi Calabresi. Egli si permette di continuare a vivere tranquillamente, di continuare a fare il suo mestiere di poliziotto, di continuare a perseguitare i compagni... e il proletariato ha già emesso la sua sentenza: Calabresi è responsabile dell'assassinio di Pinelli e Calabresi dovrà pagarla cara». Che qualcuno, nel clima di continuo scontro politico dell'epoca, desse credito a simili deliranti istigazioni a delinquere, è comprensibile, ma che ora (nel 2008) ci sia chi ventili, impossibili, legittimazioni di tali nefandezze è, assolutamente, inaccettabile.
 
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lunedì, maggio 19, 2008
Adesso è ora di finirla! Anche i cavrones spagnoli si permettono di darci lezioni. Gli iberici che hanno preso a fucilate gli extracomunitati marocchini che premevano alle loro frontiere, hanno il coraggio di tacciarci di xenofobia, senza conoscere la situazione di degrado che il fetido buonismo sinistrorso ha provocato. Tanto per cominciare, la Spagna, ha chiesto la moratoria per bulgari e romeni, mentre Prodi (purtroppo) ha permesso un'invasione che ha trasformato le periferie delle città italiane in baraccopoli. Quindi? Cosa vogliono gli spagnoli? PENSINO AI FATTI LORO ! Mi auguro che il neo-Ministro degli esteri Frattini, chiarisca con forza che l'Italia non tollererà più ingerenze nelle scelte di politica interna, indipendentemente che le pressioni vengano da due insignificanti esponenti del governo iberico o dal leader libico o romeno.
 
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domenica, maggio 18, 2008
INTERNAZIONALE, Campione d'Italia !!!

Per la sedicesima volta, contro tutto e contro tutti: in barba ai gufi della stragrande maggioranza della stampa sportiva (che ha toccato il fondo con l'ignobile campagna denigratoria della scorsa settimana), alla faccia dei provinciali (rosiconi) romanisti alla DeRossi; condannati alla mediocrità sportiva della "magggggica", anche nei secoli a venire. Grande Inter !
Una giornata strardinaria, per lo sport, quella di oggi: Valentino Rossi che trionfa a Le Mans e raggiunge la vetta della classifica mondiale, l'Inter che vince lo scudetto, la Roma che perde a Catania e il Milan che saluta la Champions. Cosa si potrebbe desiderare di più? Forse non vedere più certi titolacci?

Cari "amici" di TuttoSport, essere estranei alle ruberie mafiose di moggiana memoria, è un valore aggiunto per le vittorie interiste, non una colpa. Vergognatevi! E... tanto per essere chiari, sono 16 !!!
 
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giovedì, maggio 08, 2008
Come per il precedente esecutivo (l'infausto, Prodi 2006), ecco le mie pagelle per la squadra di Berlusconi. Come è ovvio, un giudizio che si basa su valutazioni che tengono conto del prestigio e delle capacità dimostrate dai singoli neoMinistri.


Presidente del Consiglio:

Silvio Berlusconi, voto 8



Ministri con portafoglio:


Giulio Tremonti: Economia, voto 8


Franco Frattini: Esteri, voto 7


Roberto Maroni: Interno, voto 7


Ignazio La Russa: Difesa, voto 6


Stefania Prestigiacomo: Ambiente, voto 5


Maurizio Sacconi: Lavoro, voto 6


Maria Stella Gelmini: Istruzione, voto 6


Angelino Alfano: Giustizia, voto 6


Altero Matteoli: Infrastrutture, voto 6


Claudio Scajola: Sviluppo economico, voto 7


Luca Zaia: Politiche agricole, voto 5


Sandro Bondi: Cultura. voto 5



Ministri senza portafoglio:


Elio Vito: Rapporti con il Parlamento, voto 6


Umberto Bossi: Riforme federaliste, voto 6


Roberto Calderoli: Semplificazione, voto 5


Raffaele Fitto: Rapporti con le Regioni, voto 5


Mara Carfagna: Pari opportunità, voto 4


Andrea Ronchi: Politiche europee, voto 6


Renato Brunetta: Pubblica amministrazione, voto 7


Gianfranco Rotondi: Attuazione del programma, voto 6


Giorgia Meloni: Politiche giovanili, voto 6


Insomma, non una compagine di altissimo livello, a prima vista, però senz'altro equilibrata e che raggiunge la sufficienza (Media voto: 6,04); un governo nemmeno lontanamente paragonabile alla ridicola formazione del Mortadella.
 
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venerdì, maggio 02, 2008

La mamma degli imbecilli è sempre incinta!
 
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giovedì, maggio 01, 2008
L'ultima porcata di Visco: On-line le dichiarazioni dei redditi di TUTTI gli italiani. Così, il peggior responsabile della politica fiscale che si era mai visto in parlamento, si accomiata dal governo del paese, con una clamorosa (e inaccettabile) violazione della privacy che coinvolge milioni di contribuenti. La vicenda ha dell'incredbile, almeno quanto la reazione di molti "sinistri" che si sono subito prodigati in giustificazioni finto-liberiste, dichiarando che questo genere di pratica è diffusa in tutti gli altri paesi democratici. Imbecilli, prima di dar fiato alla bocca, almeno informatevi. Nei paesi di cultura liberale, funziona così (fonte "Corriere della Sera"):

USA, DICHIARAZIONI PRIVATE - Le denunce dei redditi sono strettamente private negli Stati Unti e non sono mai rese pubbliche dall'IRS, il fisco americano. «Negli Stati Uniti tutte le informazioni personali riguardanti il contribuente sono protette dalla Federal Tax Law - ha spiegato all'Ansa il portavoce dell'IRS, Andrew DeSouza -. Nessuna informazione privata, come nome, numero sicurezza sociale, indirizzo, numero di telefono, reddito può essere reso pubblico. Noi rendiamo accessibili al pubblico, sul nostro sito Internet, solo dati statistici generali, senza alcun riferimento comunque a informazioni di tipo personale».

GB, SERVE LA LIBERATORIA - In Gran Bretagna le dichiarazioni sono coperte dal diritto alla privacy. Nessuno può quindi, tanto meno via internet, accedere a file privati senza avere una liberatoria. Sono ovviamente esclusi i commercialisti, che lavorano in delega ai propri assistiti, e gli agenti del fisco. L'unico caso in cui i dati fiscali di singoli cittadini possono divenire di dominio pubblico è quando vengono dischiusi, sotto richiesta di un giudice, in un processo che avviene a porte aperte. Gli impiegati della HM Revenue & Customs, l'agenzia delle entrate britannica, non possono in alcun caso dare accesso a membri del pubblico, compresi i giornalisti, pena la perdita del posto di lavoro.

IRLANDA, ONLINE GLI EVASORI - Sono oltre 120 i nomi dei contribuenti irlandesi che compaiono negli elenchi pubblicati dall'Amministrazione fiscale e che riportano, oltre ai nomi e ai cognomi, anche la tipologia dell'imposta o del tributo non versati e l'ammontare complessivo, inclusi interessi e sanzioni, pagati per siglare la pace con il fisco e per fare il reingresso tra la platea dei contribuenti fiscalmente corretti.


GERMANIA, NIENTE ELENCHI - Anche in Germania non è possibile per il fisco tedesco rendere pubbliche le dichiarazioni dei redditi dei contribuenti a causa delle rigorose regole sulla privacy.

E' del tutto evidente come nessuna persona sana di mente possa avvallare una simile nefandezza che mette in pericolo l'incolumità dei cittadini, fornendo alla criminalità (organizzata o improvvisata che sia) una banca dati delle potenziali vittime, completa di tutti i dettagli. Mi auguro, sinceramente che le associazioni dei consumatori non perdano la ghiotta occasione di motivare la loro esistenza, promuovendo una class-asction contro Visco, sperando che questo sia preludio di una lunga permanenza, dello sprovveduto economista, nelle patrie galere.

Per fortuna il garante della privacy ha immediatamente provveduto ad eliminare gli elenchi incriminati dalla libera consultazione, ma qualche piccola "chicca" siamo riusciti a scoprirla; ad esempio, abbiamo appreso che Grillo ha dichiarato un imponibile di 4.272.591 €. Mandare a quel paese rende, a quanto pare, alla faccia di tutti i beoti che venerano le gesta da novello Robespierre, dell'ex-comico (neo miliardario) genovese.
 
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