martedì, aprile 11, 2006
Finalmente possiamo dirlo: l'Italia è ufficialmente il paese dei "coglioni". Di poco (anzi pochissimo), sia ben chiaro, però è ormai acclarato che la maggioranza dei miei conpaesani ha scelto di essere governata e quindi rappresentata nel mondo dalla mortadella scaduta. Per carità, niente di scandaloso che chi vince le elezioni, seppur in modo risicato, formi un governo e si presenti in parlamento, però non solo penso che questo governicolo durerà dalla sera alla mattina, vista la totale disomogeneità della compagine sinistra ma trovo anche difficilmente digeribile essere rappresentato nelle più prestigiose sedi istituzionali internazionali dall'imbarazzante Prodi. Comunque, in democrazia chi prende anche un solo voto più dell'avversario politico è legittimato dall'investitura popolare a realizzare le "promesse" contenute nel suo programma e, qui... ci sarà veramente da ridere (per non piangere) vista l'accozaglia putrescende che compone i brancaleoni della disUnione: ci aspettano momenti esilaranti quanto difficili purtroppo, però si riconferma un fatto "La mamma dei coglioni è sempre incinta" (libera interpretazione, nda) e ci possiamo solo augurare che fra Carusi, Rose nel Pugno e Luxurie il prossimo sia solo (cosa mooolto probabile) un governicchio di TRANSizione.
 
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