Cosa manca, in questa immagine? Semplice; qualche centinaio di milanesi che si lucidano la punta delle scarpe sui rispettabili sederi di questi illuminati sostenitori del torismo islamico.
Non solo è successo al Duomo di Milano, oppure davanti al San Petronio di Bologna e così in molte altre città in tutta Europa, ma bisognerebbe vedere, per esempio a Milano, come nasce questa pretesa "casualità".
Risulterebbe invece che dietro ci sia l'organizzazione dell'Ucoii, altro che caso, un organizzazione pesante (rappresenta la maggioranza delle comunità e delle moschee in Italia, purtroppo) che ricordo essere anche quella che durante il governo di sinistra (sinistra eh!?) che con buona volontà mise al tavolo i vari rappresentanti islamici con la nota proposta Amato, a fronte dell'esigenza di stabilire un minimo di garanzia e sicurezza dinanzi alle costanti e crescenti sintomatiche espressioni di espansionismo non solo di Islamismo (non è questo il vero problema), ma di RADICALIZZAZIONE di islamismo integralista predicante odio e legittimazione terrorista, beh, l'Ucoii è risultata progettualmente determinata e:
- NON riconosce la Costituzione.
- Non riconosce nemmeno formalmente l'uguaglianza uomo-donna.
- Non riconosce la condanna al terrorismo.
Ora, tra coloro che "casualmente" si sono affrettati ad invadere il sagrato di Milano, c'erano quelli dell'Ucoii e son loro che han "costretto" in tal modo la curia a chiudere in fretta e furia le porte della Chiesa per evitare il peggio e la successiva "casuale" invasione ha impedito ad ogni cristiano di andarci, di conseguenza. Tra coloro che hanno organizzato la "casualità" occupante sagrato di Chiesa, con "casuale" simbolismo esplicito, c'era anche l'imam della moschea di jenner, quello, per la cronaca, condannato per istigazione terrorista ecc.: attenzione! Non semplicemente "sospetto" o "accusato di..", ma CONDANNATO per questi reati eversivi.
Lo strapotere dell'Ucoii che pur non riconoscendo Costituzione e dunque leggi del Paese ospitante, nè parità uomo-donna, nè condanna del terrorismo gode della non sorprendente e nemmen casuale della sinistra ultra-radicale ed una politica divisa e spaccata, debole che non ha saputo condannare ed operare in modo deciso e determinato per dar più spazio e voce, forza all'Islam moderato, lasciando che l'Ucoii la facesse da padrone in Italia tra gli islamici, ha fatto praticamente "sparire" i rappresentanti delle comunità islamiche non fanatiche, quelle che davvero possono portare avanti un processo di integrazione con il nostro Paese, quelle che auspicano dialogo e comprensione e non predicano l'odio, non bruciano bandiere, non aizzano e legittimano terrorismo.
Insomma, la scena della protesta è stata occupata dagli integralisti (come quelli a Milano), mentre l'imam a Roma non ha manifestato con loro, è sparito, così pure è "sparito" quello di Firenze: nessuno si chiede perchè?
Il ministero dell'interno, in tempi meno sospetti aveva già segnalato il pericolo di sodalizi eversivi pericolosi tra sinistra ultraradicale e integralismo islamico ed eccoci qua, ad una prova generale che "casualmente" occupa sagrati, brucia bandiere, si compatta e recluta masse già ostili o rese ostili.
Si rende ancora più necessario ed urgente di sempre ritornare a quella famosa Carta dei Valori della bozza Amato e chi non ci sta, deve andarsene fuori dalle balle al più presto, chè già è tardi e tante Cassandre, come Oriana Fallaci, ma anche Magdi Allam, Souad Sbai ma pure tanti islamici civili e moderati che non hanno l'ossessione dell'odio religioso o ideologico a governarli, ce lo hanno sempre detto.
In questa prova dimostrativa che si vorrebbe "casuale" abbiamo visto solo una piccola parte, la punta dell'iceberg della capacità coesiva e rapidissima nell'organizzarsi dell'integralismo pro-violenza e terrorismo islamico, una capacità strabiliante che abbiamo già vista "provata" nel caso delle vignette Danesi (oltretutto prova fatta a distanza di mesi e mesi dalla pubblicazione e però in pochi giorni mezzo pianeta Islam...), Ratisbona, dove subito venne fatta fuori una povera suora tanto per chiarire come stanno le cose..
Chi sta con i terroristi deve essere arrestato ed espulso o almeno rimanga in carcere e non sia fuori ad organizzare le "casualità" dell'odio per il nostro Paese e per le nostre leggi.
E nessuno conti sulla capacità della Chiesa di difendersi, come abbiamo visto, non può, è spaccata, è debole, è confusa, è sotto ricatto e l'integralismo la tiene per le palle comunque: se prende posizioni più decise, ci rimettono la pelle i suoi fedeli nel pianeta e questo la Chiesa ben lo sa.
E noi come interveniamo a porre giustizia? Così: si può dire di tutto su Papa, Chiesa, religione cristiana, tutto ciò è molto civile, laico, democratico e libero, ma guai, GUAI ad offendere l'Islam con vignette, a mostrarne reportages alla Santoro di volti meno celebri (che predilige scandali Vaticani per ovvi motivi), a fare film di riflessione, a scrivere libri di denuncia, guai, con l'Islam non si fa.
Dunque si rafforza l'Islam integralista così facendo (forte con i deboli, deboli con i forti), costringendo alla resa ed al silenzio l'Islam moderato, per non parlare di tutti gli altri, i non islamici.
Ci sono responsabilità politiche e di religiosi, ma quando sarà l'ultima trincea da difendere prima di renderci conto di quanto abbiamo aiutato l'odio e la violenza e non la tolleranza o la civiltà? Quando?
Risulterebbe invece che dietro ci sia l'organizzazione dell'Ucoii, altro che caso, un organizzazione pesante (rappresenta la maggioranza delle comunità e delle moschee in Italia, purtroppo) che ricordo essere anche quella che durante il governo di sinistra (sinistra eh!?) che con buona volontà mise al tavolo i vari rappresentanti islamici con la nota proposta Amato, a fronte dell'esigenza di stabilire un minimo di garanzia e sicurezza dinanzi alle costanti e crescenti sintomatiche espressioni di espansionismo non solo di Islamismo (non è questo il vero problema), ma di RADICALIZZAZIONE di islamismo integralista predicante odio e legittimazione terrorista, beh, l'Ucoii è risultata progettualmente determinata e:
- NON riconosce la Costituzione.
- Non riconosce nemmeno formalmente l'uguaglianza uomo-donna.
- Non riconosce la condanna al terrorismo.
Ora, tra coloro che "casualmente" si sono affrettati ad invadere il sagrato di Milano, c'erano quelli dell'Ucoii e son loro che han "costretto" in tal modo la curia a chiudere in fretta e furia le porte della Chiesa per evitare il peggio e la successiva "casuale" invasione ha impedito ad ogni cristiano di andarci, di conseguenza. Tra coloro che hanno organizzato la "casualità" occupante sagrato di Chiesa, con "casuale" simbolismo esplicito, c'era anche l'imam della moschea di jenner, quello, per la cronaca, condannato per istigazione terrorista ecc.: attenzione! Non semplicemente "sospetto" o "accusato di..", ma CONDANNATO per questi reati eversivi.
Lo strapotere dell'Ucoii che pur non riconoscendo Costituzione e dunque leggi del Paese ospitante, nè parità uomo-donna, nè condanna del terrorismo gode della non sorprendente e nemmen casuale della sinistra ultra-radicale ed una politica divisa e spaccata, debole che non ha saputo condannare ed operare in modo deciso e determinato per dar più spazio e voce, forza all'Islam moderato, lasciando che l'Ucoii la facesse da padrone in Italia tra gli islamici, ha fatto praticamente "sparire" i rappresentanti delle comunità islamiche non fanatiche, quelle che davvero possono portare avanti un processo di integrazione con il nostro Paese, quelle che auspicano dialogo e comprensione e non predicano l'odio, non bruciano bandiere, non aizzano e legittimano terrorismo.
Insomma, la scena della protesta è stata occupata dagli integralisti (come quelli a Milano), mentre l'imam a Roma non ha manifestato con loro, è sparito, così pure è "sparito" quello di Firenze: nessuno si chiede perchè?
Il ministero dell'interno, in tempi meno sospetti aveva già segnalato il pericolo di sodalizi eversivi pericolosi tra sinistra ultraradicale e integralismo islamico ed eccoci qua, ad una prova generale che "casualmente" occupa sagrati, brucia bandiere, si compatta e recluta masse già ostili o rese ostili.
Si rende ancora più necessario ed urgente di sempre ritornare a quella famosa Carta dei Valori della bozza Amato e chi non ci sta, deve andarsene fuori dalle balle al più presto, chè già è tardi e tante Cassandre, come Oriana Fallaci, ma anche Magdi Allam, Souad Sbai ma pure tanti islamici civili e moderati che non hanno l'ossessione dell'odio religioso o ideologico a governarli, ce lo hanno sempre detto.
In questa prova dimostrativa che si vorrebbe "casuale" abbiamo visto solo una piccola parte, la punta dell'iceberg della capacità coesiva e rapidissima nell'organizzarsi dell'integralismo pro-violenza e terrorismo islamico, una capacità strabiliante che abbiamo già vista "provata" nel caso delle vignette Danesi (oltretutto prova fatta a distanza di mesi e mesi dalla pubblicazione e però in pochi giorni mezzo pianeta Islam...), Ratisbona, dove subito venne fatta fuori una povera suora tanto per chiarire come stanno le cose..
Chi sta con i terroristi deve essere arrestato ed espulso o almeno rimanga in carcere e non sia fuori ad organizzare le "casualità" dell'odio per il nostro Paese e per le nostre leggi.
E nessuno conti sulla capacità della Chiesa di difendersi, come abbiamo visto, non può, è spaccata, è debole, è confusa, è sotto ricatto e l'integralismo la tiene per le palle comunque: se prende posizioni più decise, ci rimettono la pelle i suoi fedeli nel pianeta e questo la Chiesa ben lo sa.
E noi come interveniamo a porre giustizia? Così: si può dire di tutto su Papa, Chiesa, religione cristiana, tutto ciò è molto civile, laico, democratico e libero, ma guai, GUAI ad offendere l'Islam con vignette, a mostrarne reportages alla Santoro di volti meno celebri (che predilige scandali Vaticani per ovvi motivi), a fare film di riflessione, a scrivere libri di denuncia, guai, con l'Islam non si fa.
Dunque si rafforza l'Islam integralista così facendo (forte con i deboli, deboli con i forti), costringendo alla resa ed al silenzio l'Islam moderato, per non parlare di tutti gli altri, i non islamici.
Ci sono responsabilità politiche e di religiosi, ma quando sarà l'ultima trincea da difendere prima di renderci conto di quanto abbiamo aiutato l'odio e la violenza e non la tolleranza o la civiltà? Quando?
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Sono arrivate le prime timide critiche all'episodio dell'occupazione di sagrati e di preghiere inneggianti l'odio e organizzate dimostrazioni di forza simbolica da parte di soggetti vicine alle aree integraliste/fanatiche/proterrorismo (come il condannato imam della moschea via jenner), da parte di altri rappresentanti dell'islam, deboli naturalmente, ma è già qualcosa, che spiegano come quella manifestazione sia stata sbagliata, arrogante (leggi nociva anche per loro).
Ovvio che l'area dell'ultrasinistra di cornice non ha certo a cuore l'Islam se non in funzione dell'odio comune verso tradizionali nemici storici: essi vivono anacronisticamente non accettando la sconfitta della storia e cercano di rientrarci intrufolandosi nel party dell'integralismo e del terrorismo islamico dove il loro con la bandiera rossa è unanimamente condannato e fallimentare. Insomma, essendo stati sbattuti fuori a calci, tentano come possono di rientrare dalla porta di servizio che gli fornisce l'attualità. Che poi siano lo scontro di culture islam-occidente o i rigurgiti antidemocratici anarco-comunisti in Grecia, tutto fa, ma togliamoci ogni dubbio: a costoro non importa un fico secco nè della democrazia che detestano (perchè li condanna inesorabilmente, nella libertà del voto, alla marginalizzazione), nè dei diritti umani. A nessuno può venire in mente che costoro combattono per diritti di popoli, di uomini e donne affiancandosi ad una cultura fanatica che i diritti riduce ai minimi termini nell'applicazione fanatica della sharia, che non riconosce i diritti delle donne ecc.
Qualche timida condanna anche dall'interno della stessa Chiesa, come l'arciprete che però è l'arciprete e non il vescovo di Milano, che resta colpevole di una disdicevole omertà, dopo aver proposto l'apertura, addirittura, di una moschea in ogni quartiere di Milano. Ma sono molti a segnalare, se non esplicitamente l'ignoranza o l'errore nella consapevolezza, l'imprudenza di questo gesto non risaltato sufficientemente nella sua gravità. Faceno notare, per esempio, come nella cultura islamica, tantopiù in quella dell'area integralista fanatica, la preghiera in un sito, l'occupazione con la preghiera, corrisponde ad una presa di possesso: quel luogo diventa dell'Islam da quel momento.
Diventa così assolutamente prioritario, la Chiesa dimostrando la sua debolezza e confusione interna, portare avanti un lavoro di qualificazione del processo di integrazione: le moschee devono essere ultramonitorate e controllate per evitare ogni sospetto di predicazione dell'odio e di filo terrorismo, devono essere destituiti i rappresentanti dell'Ucoii o coloro che son vicini, comunque ai Fratelli Musulmani e vanno rafforzate le capacità delle comunità islamiche più moderate e civili, quelle davvero capaci di predicare convivenza e pace.
Faccio notare come il condannato imam pro-terrorismo della moschea di via jenner non sia stato espulso e rispedito a casa sua, in Egitto: qualcuno si chiederà perchè..
Perchè perfino l'egitto lo ritiene pericoloso: non lo vuole.
L'egitto che ha offerto il tavolo di negoziato per i palestinesi che però Hamas ha snobbato uscendo e poi rompendo la tregua cominciando la guerra in cui oggi, naturalmente, muoiono anche innocenti. L'egitto che, come altre realtà islamiche, non vuole affatto sponsorizzare il terrorismo islamico, nè palestinese, nè altro, oltretutto vedendo bene dietro la regia dell'Iran che costituisce un pericolo costante anche per il proprio Paese con la sua capacità reclutativa di masse di fidelizzati al fanatismo, al pari di altri stati arabi-islamici.
Insomma, aldilà delle necessità politiche e di facciata, tutti più o meno sanno che la partita per il domani (per aver clima più sereno o per garantire la continuità democratica o laica di governo) passa dall'eliminazione o quasi di Hamas e lasciano che quel lavoro "sporco" lo faccia, appunto, Israele, che d'altra parte, non ha alcuna scelta e deve farlo. Non ha scelta perchè nell'ordine costitutivo di Hamas c'è la distruzione di Israele (come in quella di Hezbollah) ed è ridicolo chi auspica il dialogo senza rilevare che non c'è possibilità di dialogo con chi ti vuole morto ad ogni costo e mette in pratica regolarmente l'intento.
Anche a costo di vittime civili ed innocenti, naturalmente: utili per una vittoria morale e mediatica dove non è possibile quella tecnico-militare. I bambini, le donne, i vecchi, i civili palestinesi morti, sono l'arma migliore di Hamas contro Israele, anche più dei kamikaze. Sono utilissimi alla causa e non hanno alcuno scrupolo a fare in modo che ce ne siano il più possibile. Hamas irride e disprezza l'attaccamento della cultura occidentale alla vita e orgogliosamente mostra il potere della loro cultura della morte. Nella cultura occidentale, anche quella di Israele che deve evitare tanto morti propri che quelli civili palestinesi e però anche impedire che Hamas continui la sua guerra distruttiva contro il popolo ebreo, anche nella comunità europea che condanna e piange morti innocenti e volti di bambini sofferenti o morti, Hamas intravede la profonda debolezza dell'Occidente, il suo limite, il proprio motivo di forza e di orgoglio.
Va ricordato che Israele si è ritirata dalla striscia di Gaza offrendo la possibilità ai palestinesi di scegliere una politica costruttiva e pacifica ma la maggior parte dei palestinesi hanno scelto, purtroppo, Hamas che vuole distruggere non costruire. Potevano scegliere altro, ma hanno scelto Hamas. Ben sapendo che avrebbe usato fondi internazionali, tempo e tregua solo per armarsi, organizzarsi e fare guerra.
E' bene ricordare, allora, che i palestinesi che ieri hanno scelto Hamas, cioè la cultura dell'odio mortale e della guerra, tanti palestinesi, oggi debbono assumersi quella responsabilità anche dinanzi alla comunità internazionale. Molti hanno tremendamente desiderato questo scenario di morte e di dolore, vedendo nel desiderio di pace di altri palestinesi o dell'Occidente, un sintomo della debolezza culturale o perfino una debolezza di fede.
Bisogna assolutamente dar forza alla rappresentazione dell'Islam moderato ed esser coesi nello sforzo di annientare il terrorismo e la cultura dell'odio, religioso, politico, illiberale, antidemocratico... bisogna farlo consapevoli che tanto la cultura occidentale che quella dell'Islam moderato, sono vittime, insieme del fanatismo islamico violendo e mortale e che le forze politiche ultra radicali di sinistra o di destra, comuniste o neo-nazi, non è un caso che tifino per Hamas o per il terrorismo essendo contrapposti in altra coesione ed intento: da una parte la speranza di pace e convivenza tra popoli, dall'altra si teme quella concretizzazione, perchè equivale alla loro delegittimazione naturale e spontanea dove invece è utile a loro la conservazione dell'odio.
Ovvio che l'area dell'ultrasinistra di cornice non ha certo a cuore l'Islam se non in funzione dell'odio comune verso tradizionali nemici storici: essi vivono anacronisticamente non accettando la sconfitta della storia e cercano di rientrarci intrufolandosi nel party dell'integralismo e del terrorismo islamico dove il loro con la bandiera rossa è unanimamente condannato e fallimentare. Insomma, essendo stati sbattuti fuori a calci, tentano come possono di rientrare dalla porta di servizio che gli fornisce l'attualità. Che poi siano lo scontro di culture islam-occidente o i rigurgiti antidemocratici anarco-comunisti in Grecia, tutto fa, ma togliamoci ogni dubbio: a costoro non importa un fico secco nè della democrazia che detestano (perchè li condanna inesorabilmente, nella libertà del voto, alla marginalizzazione), nè dei diritti umani. A nessuno può venire in mente che costoro combattono per diritti di popoli, di uomini e donne affiancandosi ad una cultura fanatica che i diritti riduce ai minimi termini nell'applicazione fanatica della sharia, che non riconosce i diritti delle donne ecc.
Qualche timida condanna anche dall'interno della stessa Chiesa, come l'arciprete che però è l'arciprete e non il vescovo di Milano, che resta colpevole di una disdicevole omertà, dopo aver proposto l'apertura, addirittura, di una moschea in ogni quartiere di Milano. Ma sono molti a segnalare, se non esplicitamente l'ignoranza o l'errore nella consapevolezza, l'imprudenza di questo gesto non risaltato sufficientemente nella sua gravità. Faceno notare, per esempio, come nella cultura islamica, tantopiù in quella dell'area integralista fanatica, la preghiera in un sito, l'occupazione con la preghiera, corrisponde ad una presa di possesso: quel luogo diventa dell'Islam da quel momento.
Diventa così assolutamente prioritario, la Chiesa dimostrando la sua debolezza e confusione interna, portare avanti un lavoro di qualificazione del processo di integrazione: le moschee devono essere ultramonitorate e controllate per evitare ogni sospetto di predicazione dell'odio e di filo terrorismo, devono essere destituiti i rappresentanti dell'Ucoii o coloro che son vicini, comunque ai Fratelli Musulmani e vanno rafforzate le capacità delle comunità islamiche più moderate e civili, quelle davvero capaci di predicare convivenza e pace.
Faccio notare come il condannato imam pro-terrorismo della moschea di via jenner non sia stato espulso e rispedito a casa sua, in Egitto: qualcuno si chiederà perchè..
Perchè perfino l'egitto lo ritiene pericoloso: non lo vuole.
L'egitto che ha offerto il tavolo di negoziato per i palestinesi che però Hamas ha snobbato uscendo e poi rompendo la tregua cominciando la guerra in cui oggi, naturalmente, muoiono anche innocenti. L'egitto che, come altre realtà islamiche, non vuole affatto sponsorizzare il terrorismo islamico, nè palestinese, nè altro, oltretutto vedendo bene dietro la regia dell'Iran che costituisce un pericolo costante anche per il proprio Paese con la sua capacità reclutativa di masse di fidelizzati al fanatismo, al pari di altri stati arabi-islamici.
Insomma, aldilà delle necessità politiche e di facciata, tutti più o meno sanno che la partita per il domani (per aver clima più sereno o per garantire la continuità democratica o laica di governo) passa dall'eliminazione o quasi di Hamas e lasciano che quel lavoro "sporco" lo faccia, appunto, Israele, che d'altra parte, non ha alcuna scelta e deve farlo. Non ha scelta perchè nell'ordine costitutivo di Hamas c'è la distruzione di Israele (come in quella di Hezbollah) ed è ridicolo chi auspica il dialogo senza rilevare che non c'è possibilità di dialogo con chi ti vuole morto ad ogni costo e mette in pratica regolarmente l'intento.
Anche a costo di vittime civili ed innocenti, naturalmente: utili per una vittoria morale e mediatica dove non è possibile quella tecnico-militare. I bambini, le donne, i vecchi, i civili palestinesi morti, sono l'arma migliore di Hamas contro Israele, anche più dei kamikaze. Sono utilissimi alla causa e non hanno alcuno scrupolo a fare in modo che ce ne siano il più possibile. Hamas irride e disprezza l'attaccamento della cultura occidentale alla vita e orgogliosamente mostra il potere della loro cultura della morte. Nella cultura occidentale, anche quella di Israele che deve evitare tanto morti propri che quelli civili palestinesi e però anche impedire che Hamas continui la sua guerra distruttiva contro il popolo ebreo, anche nella comunità europea che condanna e piange morti innocenti e volti di bambini sofferenti o morti, Hamas intravede la profonda debolezza dell'Occidente, il suo limite, il proprio motivo di forza e di orgoglio.
Va ricordato che Israele si è ritirata dalla striscia di Gaza offrendo la possibilità ai palestinesi di scegliere una politica costruttiva e pacifica ma la maggior parte dei palestinesi hanno scelto, purtroppo, Hamas che vuole distruggere non costruire. Potevano scegliere altro, ma hanno scelto Hamas. Ben sapendo che avrebbe usato fondi internazionali, tempo e tregua solo per armarsi, organizzarsi e fare guerra.
E' bene ricordare, allora, che i palestinesi che ieri hanno scelto Hamas, cioè la cultura dell'odio mortale e della guerra, tanti palestinesi, oggi debbono assumersi quella responsabilità anche dinanzi alla comunità internazionale. Molti hanno tremendamente desiderato questo scenario di morte e di dolore, vedendo nel desiderio di pace di altri palestinesi o dell'Occidente, un sintomo della debolezza culturale o perfino una debolezza di fede.
Bisogna assolutamente dar forza alla rappresentazione dell'Islam moderato ed esser coesi nello sforzo di annientare il terrorismo e la cultura dell'odio, religioso, politico, illiberale, antidemocratico... bisogna farlo consapevoli che tanto la cultura occidentale che quella dell'Islam moderato, sono vittime, insieme del fanatismo islamico violendo e mortale e che le forze politiche ultra radicali di sinistra o di destra, comuniste o neo-nazi, non è un caso che tifino per Hamas o per il terrorismo essendo contrapposti in altra coesione ed intento: da una parte la speranza di pace e convivenza tra popoli, dall'altra si teme quella concretizzazione, perchè equivale alla loro delegittimazione naturale e spontanea dove invece è utile a loro la conservazione dell'odio.