giovedì, gennaio 04, 2007
Anno nuovo, vita nuova. Questo era il motto di un tempo, ma oggi non sembra avere più molto senso, visti i recenti avvenimenti. Molti sono i fatti di cronaca che hanno riempito le prime pagine dei quotidiani (almeno quelli che non hanno preso parte all'ennesimo sciopero) a cavallo delle festività natalizie 2006/7 ma tre, più di altri, mi hanno particolarmente colpito e così ho deciso di inaugurare l'anno esponendovi la mia opinione a proposito:




  1. Dopo l'intervento al quale si è sottoposto Silvio Berlusconi, altri due esponenti politici di casa nostra hanno dovuto ricorrere al chirurgo; Giuliano Amato e Fausto Bertinotti. Qust'ultimo, in particolare, ha deciso che la sua prostata era troppo Radicl-Chic perchè se ne potesse occupare un volgare medico della mutua e quindi si è rivolto ad una struttura privata romana, nota come "Clinica dei Vip". Hahaha... Dopo gli strali dei sinistroidi sull'inopportunità della scelta del Cavaliere (operato negli USA), nessuno ha fiatato sullo schiaffo che il Presidente della Camera con la "r" moscia ha riservato ai suoi innumerevoli elettori (presumiamo, in gran parte, con un reddito che poco si concilia con le parcelle di chirurghi di grido). Che dire a coloro che ancora credono in certi personaggi? Bravi, coglioni, buon 2007!

  2. Dopo quasi un'anno di processo, l'ex leader iracheno Saddam Hussein è stato giustiziato e... Apriti cielo, le colombelle italiane si sono subito scatenate; Pannella ha iniziato l'ennesimo (patetico) sciopero della fame e i dibattitti sulla legittimità del verdetto e sulla crudeltà del boia si sono sprecati. Beh, a parte la ridicola iniziativa del leader radicale che, da un lato si strappa le vesti a favore dell'aborto e dall'altro vorrebbe un mondo di educande, la cosa che più stride con il senso del pudore è che la maggior parte degli "scandalizzati" appartenga all'area politica erede (mai pentita) dei "resistenti" che hanno trucidato Benito Mussolini e (l'assolutamente incolpevole di alcunchè) Claretta Petacci, dopo uno sbrigativo processo farsa, esponendone poi i corpi alla furia dei (civilissimi) compagni, capaci di infierire in maniera inumana, spece sul cadavere della compagna del Duce, più volte deflorato con un bastone. Un po' di vergogna, cari sinistri, no? Personalmente, anche se posso essere perplesso sull'opportunità di sottoporre il satrapo iracheno ad un processo (al posto degli americani, avrei provveduto più "sbrigativamente"), non sono affatto dispiaciuto che il mondo si stato liberato da un tale figuro, al quale è stato restituito ciò che ha più volte provocato durante gli sciagurati anni del suo regno. Il resto sono solo chiacchiere ipocrite.

  3. Mortadella brinda felice all'ingresso di Bulgaria e Romania nella UE. Bene, bravo, peccato che questa sia per gli italiani una data infausta, visto che a breve dovranno fare i conti con un flusso migratorio insostenibile, di zingari in particolare (rumeni di etnia rom), che andranno ad aumentare esponenzialmente i disagi dei cittadini delle preincipali città del nord, già assediate dai campi abusivi e schiacciate dalla crimimnalità (micro e macro) d'importazione. I lungimiranti governi dei più importanti stati dell'unione (Francia e Germania in testa) si sono subito cautelati con una moratoria che scongiura il pericolo di indesiderate invasioni, ma noi no, siamo per l'accoglienza, l'integrazione, le opportunità che un'altra cultura ci arricchisca. Cari Mortadella, sinistri, preti progressisti e portatori sani di questo buonismo imbecille, è ora di finirla, è ora che capiate una volta per tutte che i quarantamila rom (stima per difetto) che busseranno a breve alle nostre porte non hanno nessuna intenzione di integrarsi (ne di lavorare) e sono portatori di una subcultura che fa sposare i propri ragazzini a 14 anni, che sbatte i bambini ai semafori e che campa con i proventi di furti e prostituzione. Finitela di riempirvi la bocca con la solidarietà ed il sotegno verso etnie delle quali lo stesso governo rumeno è lietissimo di sbarazzarsi. Non sono serviti a niente decenni di esperienze negative con questi nomadi (che di nomade non hanno nulla, essendo stanziali a tutti gli effetti)? I campi attrezzati devastati (Milano, via Triboniano, dovrebbe insegnare) sono la prova evidente di quanto siano inclini al rispetto delle regole. I cittadini che hanno la sventura di abitare nelle adiacenze di queste cloache a cielo aperto, costretti a vivere barricati per la paura di scippi e crimini all'ordine del giorno, sono stufi di vover sopportare di essere, loro sì, considerati di serie B e vessati da atteggiamenti che finiscono per far passare per razziste, reazioni di pura difesa dei propri diritti di italiani che lavorano e che faticano una vita per riuscire a ad acquistare una casa in periferie che le autorità, con il loro lassismo, trasformano in zone franche e di caccia per questi "distinti" signori; indigenti con auto sportiva e villone abusivo. Le recenti proteste dei cittadini di Opera (alle porte di Milano) devono far riflettere i nostri amministratori sull'urgenza di trattare seriamente questo scottante tema, perchè alla gente comune sfugge quale sia l'aberrazione mentale che spinge a considerare come un dovere quello di sostenere economicamente ogni disperato che si presenta alla nostra porta, quando sono centinania di migliaia le famiglie ITALIANE al limite dell'indigenza e comunque costrette a pagare sempre di più anche i servizi essenziali (vedi sanità) per la cronica mancanza di fondi del nostro sistema sociale. La soluzione è semplice: neanche più un €uro per i campi nomadi e rimpatrio immediato a chiunque si macchi di reati!

Insomma, di carne al fuoco per questo inizio d'anno ce n'è veramente in abbondanza e, date le premesse, non mi aspetto niente di buono per un paese, governato in maniera abominevole e nel quale si da credito a personaggi come Dario Fo, che ha recentemente tacciato di razzismo i cittadini milanesi, rei di averne le scatole piene di accattoni, ladri e stupratori dell'est ed accusati di aver smarrito il proverbiale spirito di accoglienza e tolleranza che li ha sempre distinti. Al "caro" Fo, la smentita alle sue becere dichiarazioni arriva dal fatto che i milanesi tollerano la sua sgradita presenza da sin troppi anni. Anni nei quali gli è stato sempre democraticamente consentito di esprimere posizioni al limite della decenza ed esporre "argomentazioni" così faziose da far impallidire Ceauşescu. Percui, un semplice consiglio al Sig. mistero buffo (quale titolo fu più profetico?): prenda il suo nobel e si trasferisca a Bucarest, dove sicuramente sarà accolto con tutti gli onori.

 
posted by LuK at 14:15 | Permalink |