A un governo spazzatura corrisponde un paese che soffoca nell'immondizia. Non c'è da stupirsi che un ventennio di disastrosa (e mi limito a questo) amministrazione rossa abbia portato Napoli alla catastrofe ambientale. E', però, un po' più difficile da spiegare la masochistica testardaggine dei cittadini che caparbiamente continuano a investire su personaggi come Bassolino e/o Jervolino, le cui (in)capacità dovrebbero ben conoscere. Ecco il motivo percui io non riesco ad assolvere completamente i napoletani, troppo propensi ad assecondare comportamenti illeciti (ricordiamo gfli attacchi alle forze dell'ordine, in occasione di arresti e perquisizioni) ed a rendersi, in prima persona, responsabili di atti inaccettabili (proteste violente con tanto di auto e mezzi pubblici incendiati). Insomma, verrebbe un po' da chidersi se non sia corretta la massima "chi è causa del suo mal pianga se stesso". Certo le responsabilità politiche sono mostruose; oltre alla dichiarata inettitudine degli amministratori locali, balza all'occhio la pesantissima ingerenza del governo ed in particolare del ministro dell'ambiente (ironia della sorte); quel Pecoraro Scarso (campano di nascita), portabandiera del partito dei no e avversore ideologico di ogni soluzione sensata al problema dello smaltimento rifiuti: i termovalorizzatori. Possibile che ci sia, in Italia, ancora qualcuno che da credito alle scempiaggini di questi cialtroni che ci hanno reso l'unico paese industrializzato d'occidente dipendente, al 99%, dai paesi stranieri, per quanto riguarda l'energia (con il no al nucleare) e che ora cerrcano di soffocarci nella spazzatura? Così mentre altre regioni, virtuose, hanno risolto il problema delle discariche (abusive e non) costruendo termovalorizzatori (13 nella sola Lombardia) e promuovendo la raccolta differenziata (a Milano sfiora il 60%), in Campania non esiste nemmeno un inceneritore vecchio tipo, grazie anche ai veti del movimento ambientalista pulcinellesco di Pecoraro & C0. Ovviamente, in tutta questa triste vicenda, si inseriscono sia la solita, ridicola politica del pendolo di Mortadella che prima invia l'esercito e poi lo ritira per una malinterpretata ragione di sicurezza che le mancate (sacrosante) dimissioni dei diretti responsabili: Bassolino, Jervolino, Pecoraro Scarso. Sveglia napoletani, anzichè incendiare cassonetti (atto demenziale ed autolesionista), pretendete la testa dei vostri eletti incapaci e smettetela di lamentarvi, cominciate ad agire in prima persona; firmando la petizione raggiungibile dal banner qua sotto!