Tonino parla "con i fatti", nel senso che solo un tossico in preda ad una crisi d'astinenza può prendere in considerazioni le quotidiane sparate dell'ex magistrato, socio ad honorem dell'Accademia della Crusca. L'ultima delicata uscita dell'analfa-laureato è stata rivolta (udite, udite) al premier (Silvio Berlusconi, nda); apostrofato come "magnaccia". Difficile per Di Pietro dover digerire che il suo partitucolo, all'opposizione, conti come il due di picche (quando briscola è bastoni) e ancor più difficile accettare che (finalmente) si metta mano alla vera "casta" con licenza di uccidere (caso Tortora non ha insegnato prprio niente, vero?); quella parte di magistratura superpoliticizzata (al limite dell'eversione) che nel nostro paese fa il bello ed il cattivo tempo, sperperando miliardi in continue inchieste volte ad "incastrare" il nemico giurato dei "compagni in toga" (senza MAI riuscirci, peraltro). Bene fa, il Presidente del Consiglio a ridimensionare il potere giudiziaro debordante che ha, da tempo, travalicato i limiti delle sue funzioni. Si ricordino le toghe rosse che "il Parlamento fa le leggi ed il giudice le applica", questo dovrebbe essere il loro principio primario . Purtroppo, nel nostro paese, niente sembra essere in grado di scalfire le varie ANM e CSM, infarcite di militanti dell'estrema sinistra. Nulla pare si possa fare perchè si introduca una "vera" responsabilità civile dei giudici (come richiesto dall'80% dei votanti nel relativo referendum del 1987) e tantomeno una (sacrosanta) separazione dei ruoli con divisione netta delle carriere, come avviene in quasi tutte le democrazie con al "d" maiuscola. Intanto, con la speranza che qualcosa si muova, in questo senso, mi auguro di non dover più sorbire le becere offese degli esponenti de "L'Italia Dei Valori", alle più alte cariche istituzionali (e di rimando, alla maggioranza degli italiani), visto che Berlusconi non è seduto sullo scranno di Palazzo Chigi per grazia ricevuta ma per, amplissimo, suffragio popolare.